A cura di Lorenzo Grassi
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Questa è la storia di una sirena antiaereo “particolare”, di una sirena liberata. Svetta sulla terrazza dell’imponente Palazzo Federici in viale XXI Aprile, ambientazione del celebre film “Una giornata particolare” con Sophia Loren e Marcello Mastroianni (anche se le scene esterne furono girate in realtà sul terrazzo dell’Istituto Eastman). Il 19 maggio 1977, esattamente quaranta anni fa, il film capolavoro di Ettore Scola veniva presentato al Festival di Cannes. Ma torniamo alla sirena posizionata sul culmine dell’edificio della Scala Z.
Foto storica con la sirena evidenziata e una scena nel cortile dal film di Scola.
L’avevo visitata per la prima volta nel 2013, durante il lavoro di censimento delle sirene ancora presenti sui tetti di Roma, in una fredda e ventosa mattina di gennaio. Dall’aerea terrazza si poteva ammirare lo spettacolo della corona di monti innevati intorno alla città. Più triste, invece, lo stato della sirena: presa d’assalto e ricoperta quasi per intero dalle parabole satellitari moderne (in quanto unico punto di aggancio disponibile sull’ampia terrazza). Una condizione intollerabile e offensiva per un cimelio della memoria storica così importante.
I monti innevati intorno Roma e la sirena ricoperta dalle parabole moderne.
Da lì era nata allora l’idea di tentare una inedita liberazione della sirena. Idea rimasta nel limbo per qualche anno, sino a quando nel maggio 2016 non sono tornato nuovamente a visitare da vicino quell’antico impianto acustico con una troupe televisiva per realizzare un servizio del Tg2 curato dal giornalista Fabio Chiucconi. Se possibile, l’assalto alla sirena appariva persino peggiorato.
Le riprese del servizio del Tg2 sulla terrazza di viale XXI Aprile.
Immediata la decisione di mettere in campo un intervento risolutivo, prontamente accolto dall’amministratore del condominio, Guido Fontani, con una straordinaria sensibilità. È stata così realizzata una struttura in tubi di ferro dove poter traslocare le parabole satellitari. Purtroppo l’invito a farlo è stato solo parzialmente accolto dai condomini. Allora lo scorso gennaio è scattato l’ultimatum dell’amministratore, con il seguente avviso: “Invito chi ha installato la propria antenna TV sulla sirena antiaerea a smontarla ed installarla sugli appositi sostegni entro il 31 marzo. La sirena di allarme antiaereo è un residuato bellico e va tutelato per il suo valore storico. Ad aprile le antenne ancora fissate sulla sirena saranno spostate a cura dell’amministrazione condominiale, con addebito individuale delle spese”.
Una prima fase dei traslochi delle parabole e l’avviso di messa in mora.
La “minaccia” – e un ultimo intervento di ripulitura delle parabole abbandonate effettuato dall’amministrazione – alla fine hanno avuto pieno successo. Così il 25 aprile 2017, insieme alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, abbiamo festeggiato nel nostro piccolo (con Guido Fontani, Andrea Dorliguzzo e Andrea Bernabeo) anche la liberazione della sirena di viale XXI Aprile.
Il confronto dello stato della sirena prima e dopo l’intervento di liberazione.
Si tratta del primo caso in Italia di un intervento di questo tipo per la difesa e la salvaguardia delle “sentinelle della memoria” che allertarono la popolazione per i terribili bombardamenti in arrivo. Un precedente importante, che ora potrà servire da progetto pilota per altre situazioni simili già individuate a Roma. Un risultato che ci rende orgogliosi e che dimostra come, con tenacia e impegno, si possano e si debbano difendere e valorizzare le labili tracce del nostro passato.