Il progetto, avviato nel 2014, è consistito nella realizzazione di un dettagliato censimento georeferenziato, con documentazione fotografica, delle postazioni della Linea Gustav ancora presenti nel tratto compreso fra l'Alta Valle del Sangro e l'Alta Valle dell'Aventino, nei territori dei Comuni di Castel di Sangro, Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo, Campo di Giove e Palena, nelle Province dell'Aquila e di Chieti. In particolare lo studio ha preso in esame la zona più impervia - che grazie alla barriera orografica è rimasta inespugnata - della linea fortificata difensiva realizzata dai tedeschi nell'autunno del 1943 e presidiata sino alla primavera del 1944: la linea, che correva dal mare Tirreno sino al mare Adriatico, svolse per lunghi mesi con efficacia la sua funzione, che era quella di contrastare la risalita e l'avanzata degli Alleati da Sud. Le ricognizioni sul campo, con innumerevoli sopralluoghi, hanno riguardato le vette del Parco Nazionale della Maiella e degli Altipiani Maggiori d'Abruzzo. I punti Gps sono stati suddivisi in dieci tratte di interesse. Il tutto è stato poi caricato prima su Google Earth e poi su Google Maps per agevolarne la consultazione.
A sinistra la dorsale Spino Rotondo-Arazecca, a destra i Monti Pizzalto e Porrara.
CHI SONO
Sono un giornalista romano appassionato di memoria storica ed ho frequentato sin da ragazzo le montagne dell'Appennino Centrale come alpinista, sci-alpinista e speleologo. In questo sito ho raccolto i risultati della ricerca mirata alla riscoperta e alla documentazione delle postazioni belliche della Seconda Guerra Mondiale ancora presenti in quota nel tratto centrale abruzzese della Linea Gustav.
Ci tengo a precisare che questa ricerca non sarebbe stata possibile senza l'aiuto delle comunità locali, con i racconti degli anziani che mi hanno aperto lo scrigno prezioso dei ricordi e, allo stesso tempo, hanno dovuto riaprire nei loro cuori ferite mai guarite. Quelle trincee, infatti, furono costretti a scavarle - tra stenti e privazioni - sotto la minaccia delle armi e i continui soprusi degli aguzzini nazisti. Visitare oggi queste postazioni significa preservare la memoria del territorio, come monito a non dimenticare i tragici avvenimenti bellici del passato e ad impegnarsi per costruire un futuro di pace.
La valorizzazione della Linea Gustav può essere un'operazione culturale di valore internazionale, tra storia e natura, che spazia dai musei diffusi sul territorio al rilancio delle antiche ferrovie, alle occasioni di promozione delle strutture ecocompatibili di accoglienza e delle produzioni locali, quindi anche dell'occupazione giovanile in paesi a forte rischio spopolamento. Questa mia ricerca vuole essere un forte sprone in questa direzione.
Buona lettura,Lorenzo Grassi
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